giovedì 21 giugno 2012

Welcome Team a Trento per il permesso


Mercoledì 20 Giugno si è verificata una partita importante per il Welcome Team Vicenza e gli altri rifugiati che vivono a Vicenza. Questa volta non era in palio nessuna coppa, ma la possibilità di rimanere legalmente nel nostro paese. Questi ragazzi, scappati dalla guerra in Libia dove l'Italia era attore protagonista, si stanno vedendo negare lo status di rifugiato, perchè non sono libici, ma  provenienti da altri paesi africani.
Il primo tempo si è svolto a Vicenza e il fischio d'inizio è stato alle 10.30 in Comune di Vicenza. Il gruppo del Welcome Team è stato ricevuto dall'assessore Giuliari, accompagnato da noi e dalla rete Welcome di Vicenza. Si è fatto presente la necessità di ottenere il permesso di soggiorno come condizione necessaria di permanenza in Italia. L'incontro con l'assessore è stato positivo , perchè l'amministrazione comunale voterà un ordine del giorno presentato da Melting Pot Europa a sostegno della loro richiesta. Inoltre anche Giuliari ha sottolineato che il permesso deve essere concesso.
Il primo tempo è continuato in Prefettura con l'incontro direttamente con il Prefetto. Dopo l'incontro con il prefetto finisce il primo tempo.
Il secondo tempo si giocava a Trento.

Nell'attesa dell'arrivo degli autobus che doveva portarli alla manifestazione, si poteva notare un grande entusiasmo e gioia di avere l'occasione di lottare per i propri diritti e anche di poter conoscere e incontrare altri fratelli provenienti da tutto il nord-est. E' stato bello vedere pullman pieni di persone con la voglia di rivendicare il diritto ad avere un permesso di soggiorno e potersi sentire liberi. Durante tutto il viaggio continuavano chiedere dove erano diretti e volevano avere informazioni su una città che non hanno mai sentito nominare nella loro vita. Arrivati a Trento, nonostante un caldo afoso e insopportabile, l'entusiasmo di incontrare altri compagni che condividono le stesse condizioni di vita e portano avanti le stesse battaglie cresceva sempre di più. All'arrivo nel punto in cui doveva partire il corteo, i ragazzi del Welcome Team di Vicenza, così come quelli di Padova, Venezia e Treviso sono stati accolti da un grande applauso, cori e abbracci. Faceva venire i brividi nel vedere così tanta gente tra cui non solo rifugiati ma anche molti attivisti della rete Welcome, giovani e cittadini di Trento a dimostrazione che in tanti in questo paese non sono razzisti e xenofobi ma vogliono stare a fianco delle lotte di chi vuole vivere libero in Italia. I “vicentini” hanno aperto i loro striscioni e si sono posizionati quasi in testa al corteo che ha attraversato tutto il centro storico di Trento e che ha parlato a tanta gente che guardava dalle finestre delle loro case. In tanti hanno deciso anche di unirsi alla manifestazione. In testa un furgone degli anni '70 con la bandiera della pace e in cima pieno di ragazzi africani che ballavano al ritmo di reggae e sulle note delle canzoni di Bob Marley. Tutto il percorso è stato accompagnato da balli, danze, musica, suoni di fischietti e trombe,cori. Tutto questo nonostante il caldo e il sole che non lasciavano un attimo di tregua. In un momento di torpore dal punto di vista dei movimenti, vedere una manifestazione così carica fa sicuramente ben sperare. Tornati a casa negli occhi e nelle parole dei ragazzi del Welcome Team di Vicenza si poteva leggere una grande felicità per aver partecipato a una grande giornata di lotta e di festa. Nei prossimi giorni e nelle prossime settimane li aspettano altre dure battaglie per conquistare i loro diritti e noi come Polisportiva Independiente saremo sempre al loro fianco.

Sarsak sarà liberato il 10 luglio





Sarsak verrà liberato il 10 luglio in cambio della fine dello sciopero della fame. Questo il contenuto dell'accordo che il giocatore palestinese, prigioniero in un carcere israeliano da tre anni, avrebbe raggiunto con le autorità israeliane. Dopo tre mesi di sciopero della fame, forma di protesta estrema contro la detenzione amministrativa a cui Israele lo ha costretto, unico prigioniero politico della cosiddetta "unlawfal combatants law", Mahmoud avrebbe deciso di accettare la proposta delle autorità israeliane. L'ultimo ordine di detenzione amministrativa spiccato contro di lui sarebbe terminato il 22 agosto, ma avrebbe potuto essere di nuovo rinnovato come accaduto negli ultimi tre anni. A dare la notizia, il suo avvocato Mohammed Jabarin, che ha aggiunto: "Mahmoud sarà trasferito domani in un ospedale civile per ricevere cure adeguate e il 10 luglio tornerà a Gaza". Secondo quanto riportato dal legale, Sarsak ha ripreso a mangiare oggi di fronte alle autorità carcerarie israeliane che hanno chiesto a Mahmoud di ingerire del cioccolato in loro presenza per ratificare l'accordo. Il giovane giocatore, 25 anni originario della Striscia di Gaza, ha attirato negli ultimi giorni l'attenzione dell'opinione pubblica mondiale, in particolare del mondo del calcio. Oltre alle pressioni della FIFA su Israele, sono giunti appelli da singoli giocatori e esponenti dello sport mondiale a favore della liberazione di Sarsak, detenuto senza alcuna accusa ufficiale né un processo. Sarsak era stato arrestato il 22 luglio 2009 al valico di Erez tra Gaza e Israele mentre si stava recando in Cisgiordania per giocare. L'unica accusa mossa da Israele al momento dell'arresto era la presunta appartenenza di Mahmoud alla Jihad Islamica, ma nessun crimine gli è stato mai contestato pubblicamente.

martedì 19 giugno 2012

Un permesso umanitario per non morire

Il Welcome Team Vicenza partecipa in massa a questa importante partita, che stavolta non si gioca con le scarpe e il pallone...

L’appello dell’Assemblea dei richiedenti asilo per costruire una grande giornata di mobilitazione per il rilascio dei permessi di soggiorno umanitari ai profughi scappati dalla guerra in Libia. Aderisce la Rete Welcome NordEst
MERCOLEDÌ 20 GIUGNO, ORE 16.30 – p.zza Dante, TRENTO in occasione della GIORNATA MONDIALE DEL RIFUGIATO

MANIFESTAZIONE “UN PERMESSO UMANITARIO PER NON MORIRE”

L’8 maggio 2012 a Trento un gruppo di ragazzi fuggiti dalla guerra in Libia si sono incontrati con alcune sorelle e alcuni fratelli italiani dando vita all’assemblea dei richiedenti asilo.
Quest’esperienza ha permesso a tutti noi di conoscerci, confrontarci e discutere sulle difficoltà di chi – ospitato nel nostro paese all’interno del progetto “Emergenza nordafrica” – si trova di fronte all’impossibilità di immaginare il proprio futuro perché privo del permesso di soggiorno umanitario, condizione minima quanto indispensabile per una prospettiva di vita dignitosa e attiva. Nella situazione di crisi in cui ci troviamo tutti, vogliamo contribuire a realizzare insieme la comune società del futuro.
Invitiamo tutte le donne e tutti gli uomini solidali a partecipare ad una manifestazione che l’assemblea vuole pacifica e determinata affinchè il governo italiano provveda immediatamente al rilascio del permesso di soggiorno umanitario a tutti coloro che sono stati costretti a fuggire dalla Libia a causa della guerra, attraverso l’istituzione della protezione temporanea (art. 20 T.U.) o delle altre forme previste dall’ordinamento giuridico.
Una questione di dignità, di democrazia e di giustizia.
Le parole dei richiedenti asilo
Siamo ragazzi arrivati dalla Libia a causa della guerra che c’è stata lo scorso anno, una guerra che ci è esplosa sopra le teste.
Siamo dovuti scappare abbandonando tutto quello che avevamo.
Eravamo arrivati in Libia dopo aver lasciato i nostri paesi d’origine per motivi diversi e là abbiamo trovato lavoro. I nostri Paesi d’origine sono molti: Bangladesh, Benin, Burkina Faso, Camerun, Ciad, Congo, Costa d’Avorio, Eritrea, Etiopia, Gambia, Ghana, Guinea, Guinea Bissau, Libia, Mali, Marocco, Mauritania, Niger, Nigeria, Senegal, Sierra Leone, Siria, Somalia, Sudan. In Libia avevamo potuto costruirci una vita con delle certezze. Nessuno aveva mai pensato di venire in Italia o in Europa. Solo la guerra ci ha costretto ad imbarcarci, ad attraversare il Mediterraneo, rischiando la vita per scappare dalle bombe. Altri nostri fratelli sono riusciti a ritornare nei propri paesi di origine, ma per noi questo non è stato possibile. Pensate che se avessimo potuto rientrare nei nostri paesi, dalle nostre famiglie, ora saremmo qua? Non c’è niente come la propria casa!
Siamo stati costretti ad affrontare una scelta inevitabile, il mare aperto che, alcuni di noi, non avevano mai visto nella propria vita e di cui erano terrorizzati. Molti, purtroppo, non ce l’hanno fatta.
Non possiamo tornare in Libia dove vivevamo da anni. Lì rischiamo la vita, perché, dopo che è scoppiata la guerra, la situazione per noi stranieri è diventata pericolosa. Tanti credevano che noi fossimo mercenari di Gheddafi. Non possiamo tornare nei nostri paesi d’origine per problemi politici e sociali. Non possiamo rimanere in Italia perché, senza permesso di soggiorno, saremo clandestini e trattati come criminali: questa non è vita.
Siamo bloccati, in attesa di una risposta che non si sa quando arriverà. Senza documenti come si vive? Cosa si può fare?
Nella situazione di vuoto ed incertezza in cui ci troviamo la tristezza, la delusione, la frustrazione, il senso d’impossibilità ci stanno trascinando nella depressione.
Un nostro fratello, triste, deluso e disperato, senza nessuna speranza, ha cercato di togliersi la vita.
NON POSSIAMO E NON E’ GIUSTO CONTINUARE A NON VIVERE!
Vogliamo una vita degna di questo nome!
Abbiamo bisogno di documenti per ricostruire la nostra vita e immaginare il nostro futuro. La legge italiana prevede la concessione del permesso di soggiorno per scopi umanitari a chi scappa da una guerra, ma per noi non è stato così. L’unica cosa che abbiamo potuto tentare è stata la richiesta di asilo, ma il percorso è lungo, costoso e dall’esito incerto. Per molti di noi infatti la risposta è stata negativa e ci troviamo al punto di partenza.
Invitiamo tutte le donne e gli uomini solidali a partecipare alla manifestazione affinché ci venga data la possibilità di costruire la nostra vita, ci venga rilasciato un permesso che ci permetta di trovare un lavoro e vivere con dignità. Potremmo così contribuire a realizzare insieme la società del futuro.
Siamo uomini capaci ed intelligenti con tanta voglia di vivere liberi, lontani dalla guerra e lavorare in un mondo giusto!
Assemblea dei richiedenti asilo
assemblearichiedentiasilo@gmail.com
Trento, giugno 2012

martedì 12 giugno 2012

Quadrangolare per Emergency

In attesa del reportage fotografico, vediamo di raccontare per iscritto la giornata di sabato 9 giugno. Per noi è stato un gran piacere aderire alla campagna "Play Day 100 partite in un giorno" lanciata da Emergency a livello nazionale, che ha visto lo svolgersi di 126 partite, come riportato anche dalla Gazzetta dello Sport domenica 10 giugno. La versione vicentina vedeva un quadrangolare tra Polisportiva Independiente, Welcome Team Vicenza, Emergency Vicenza e i padroni di casa della Selecao de Santa Cruz. La location è la "bombonera" di Santa Croce Bigolina, ossia il campo da calcetto della chiesa vicino al campo dove si svolge il Riviera Folk Festival. Su questo campo l'anno scorso facemmo una misera figura, calcisticamente parlando, proprio con la Selecao, ma abbiamo accettato con entusiasmo l'invito, perché l'anno scorso fu una bella e divertente esperienza. La formula del torneo prevedeva un quadrangolare con unico girone, così tutte le squadre disputavano almeno tre partite da 10 minuti per tempo. Prima notizia che non dovrebbe essere una notizia è che non c'era l'arbitro!!! Incredibilmente non c'è stato bisogno di un giudice, le squadre sono riuscite a giocare e a prendere le decisioni da sole senza problemi e risse, prendendo le partite con lo spirito giusto del divertimento. Più che raccontare l'andamento del torneo che ha visto ancora la vittoria finale della Selecao de Santa Cruz e un nostro incredibile secondo posto, è giusto fare un applauso alla squadra di Emergency, che era mista uomini e donne, e nonostante ciò è riuscita a non arrivare ultima, battendo il Welcome Team, che, probabilmente ancora ebbro di gioia per il trionfo alla Gioco Anch'io Cup di Vicenza, ha perso tutte le partite. Alla fine premiazione di tutte le squadre con un premio uguale, perché sabato non c'era nessuna coppa da vincere, ma solo promuovere il Programma Iraq di Emergency.

Palestra Independiente Sportweek 2012

La settimana che va da lunedì 11 giugno a venerdì 15 giugno è dedicata alle attività della Palestra Independiente, che sono in via di conclusione per questa stagione sportiva. Lunedì 11 apriranno le danze (e non solo letteralmente...) i bimbi e le bimbe di Ginnastica Propedeutica con un piccolo saggio di fine anno a cui seguirà una merenda multietnica. Mercoledì 13 tocca alla Muay Thai. Dopo il successo del torneo del 4 aprile, il ring della palestra ospita la "Independiente Muay Thai Cup", ossia una serie di incontri tra gli atleti della Palestra Independiente di Vicenza e la 5 Elementi di Padova. Giovedì 14 dalle ore 19 la Palestra Independiente ospita la prima tappa del "Berimbau me chama", la decima edizione dell'evento internazionale organizzato dal Mestre Aranha e tutta la Beribazu Capoeira di Vicenza. Si tratta di una roda e di uno stage con alcuni maestri provenienti dalla Francia e dal Brasile. A chiudere la settimana sarà la giornata di venerdì dedicata al corso di Tai Chi. A partire dalle ore 17.30 ci sarà una lezione aperta e verso le 20 ci sarà la cena del corso.