martedì 24 gennaio 2012

domenica riprende il campionato



Domenica prossima riprende il campionato dell'Independiente. Dopo la brutta prestazione nel recupero a metà gennaio, la squadra ha bisogno del calore di tutta la tifoseria per dare inizio al girone di ritorno nel migliore dei modi. L'invito per tutti è quello di esserci sugli spalti del campo di Via Baracca. Terminata la partita ci sarà il quarto tempo al Bocciodromo. Questo esperimento vuole partire in una forma un po' diversa. Infatti verrà organizzata la possibilità di mangiare verso le sette un piatto di pasta assieme. Non è quindi una cena, ma solamente un modo per stare insieme tra squadra, tifosi e atleti della palestra. Il quarto tempo vuole essere anche un momento per lo sviluppo di cultura sportiva e quindi dopo il piatto di pasta ci sarà la proiezione di "Quando eravamo re", in onore dei 70 anni di Mohammed Alì. Il filmato infatti racconta la leggendaria sfida nel 1974 in Zaire tra Alì e Foreman e soprattutto oltre a ricostruire gli aspetti più sportivi legati a quella sfida, approfondisce il significato politico-sociale che quell'incontro ebbe all'epoca.
Alì buma ye!

Report da Ancona

Il 14 e il 15 Gennaio 2012 una ventina di realtà appartenenti al circuito delle polisportive e palestre popolari italiane, si sono riunite per la prima volta, nella città di Ancona, presso il centro sociale Asilo Politico, per dare forma ad un progetto comune legato allo sport e alla sua accessibilità.

La due giorni è stata caratterizzata da momenti diversi, in cui dal triangolare di calcio di sabato alla riunione della domenica, siamo stati insieme per conoscerci ed approfondire le relazioni già esistenti.

Ne è emerso un panorama estremamente vivo e ricco di attività differenti e sperimentazioni che ci hanno suggerito la necessità di intraprendere un confronto costante sia per moltiplicare le iniziative, sia per sostenerci nelle problematiche in cui ci imbattiamo ogni giorno.

Nonostante le differenze territoriali e quelle legate alla specificità di ogni proprio percorso, abbiamo tutti manifestato l’esigenza di portare il concetto di sport all’interno dei ragionamenti sui beni comuni. Anche lo sport è e deve essere un bene comune come tutto ciò che struttura i fondamentali della nostra vita.

Lo sport è vita in quanto è ricerca consapevole del benessere così come è ricerca di aggregazione e bisogno di misurarsi con esso per apprendere dei comportamenti sani e auto-educanti. Lo sport fa parte del nostro bios e ci permette di imparare a gestire il nostro corpo e quello altrui.

Abbiamo anche condiviso l’estrema forza che attraversa lo sport come mezzo per comunicare le nostre battaglie e con esso intraprenderne altre nuove. Significative le esperienze di alcune realtà in cui grazie all’attività delle palestre popolari sono riuscite a diventare punto di riferimento in molti quartieri anche difficili in cui si è ridato senso e valore all’aggregazione giovanile e all’integrazione con chi troppo spesso viene definito diverso e per questo escluso. Come non citare gli esempi di chi oggi utilizza lo spazio della palestra popolare per dare cittadinanza a coloro a cui è stata tolta: malati psichiatrici, detenuti, rom…

In questo senso ci siamo resi conto che anche inconsapevolmente abbiamo sdoganato il concetto di popolare che oggi acquisisce un nuovo significato rispetto alla capacità di includere all’interno delle rivendicazioni dello sport per tutti, anche le rivendicazioni proprie dei movimenti.

Le nostre scuole oggi, grazie alla riforma Gelmini, rischiano di perdere le ore dedicate all’educazione fisica e gli spazi in cui praticarla. Il desiderio e il bisogno di riappropriarci del nostro tempo libero per fare “ginnastica” parte anche da questa presa di coscienza.

Quando riempiamo gli spalti per seguire le nostre squadre di calcio amatoriali o di terza categoria che sia, lo facciamo condividendo quello spazio insieme ad altre persone alle quali si cerca di trasmettere i nostri contenuti e il senso della scelta fatta quando ci siamo costituiti in vere società sportive.

Vogliamo attraversare più ambiti possibili per fare emergere le contraddizioni esistenti e denunciare le profonde discriminazioni che ci sono nello sport e nei regolamenti che lo “governano”.

Per questo abbiamo voluto lasciarci con elementi concreti con cui iniziare a strutturare il nostro lavoro di rete. Innanzi tutto vogliamo aprire una campagna pubblica a livello nazionale per chiedere che venga riconosciuto come diritto di cittadinanza la possibilità per un migrante, o figlio di quest’ultimo, di praticare lo sport a qualsiasi livello e senza nessuna pre-condizione.

Una battaglia di dignità che sentiamo urgente proprio in un momento in cui si moltiplicano i casi in cui la FGCI rifiuta tesseramenti di stranieri a causa dei propri regolamenti discriminatori. Indipendentemente dalle categorie in cui un ragazzo, anche figlio di seconde generazioni, vuole tesserarsi per giocare a calcio,i vincoli ed i requisiti richiesti sono troppi ed illogici sia rispetto alla composizione dei nostri contesti sociali sia rispetto alla struttura precaria con cui le nostre vite fanno i conti ogni giorno.

Questa campagna che ci vedrà tutti uniti vuole attivare un meccanismo di riproducibilità in ogni territorio in cui siamo presenti, dal nord al sud dell’Italia, per raccogliere numerose adesioni e per far nascere una discussione più ampia possibile.

Dare cittadinanza ai giovani migranti nello sport è per noi motivo di riportarlo al suo spirito originario e per strapparlo alle logiche del business e dello sfruttamento economico di cui è purtroppo ostaggio. E anche se sappiamo quanto sia importante il calcio nel nostro paese siamo anche consapevoli dell’importanza di tantissime altre discipline che vogliamo promuovere e che in parte già stiamo facendo per coinvolgere e mescolare linguaggi e pratiche diverse.

Per fare questo abbiamo pensato di dover potenziare i nostri mezzi di comunicazione per far risaltare l’enorme ricchezza di cui siamo portatori e soprattutto di continuare ad occuparci dello sport non come un nostro passatempo personale ma come ambito di strutturazione di un percorso politico in cui costruire la nostra alternativa.

mercoledì 18 gennaio 2012

Report giornalistico dalla due giorni di Ancona


da "L'indiscreto" quotidiano delle Marche online

E’ stata una due giorni densa di emozioni, quella che ha visto organizzare il primo incontro Nazionale tra polisportive antirazziste e palestre popolari e che ha riservato momenti di grande partecipazione. Sabato, nel primo pomeriggio, si è svolto nel campo di Candia di Don Orione il triangolare tra la polisportiva ASSATA SHAKUR, CAMEROUN e la delegazione delle POLISPORTIVE.

La prima partita ha visto la vittoria dell’ASSATA SHAKUR contro il Cameroun per 2 a 1, con reti dell’Albanese Klaudy e del Peruviano Salazar su rigore.
Nel secondo incontro il CAMERUN si riscatta e batte per 4 – 1 la formazione delle POLISPORTIVE.
Il terzo incontro invece vede il pareggio tra l’Assata Shakur e le polisportive per 2 – 2. Ancora in rete l’albanese KLAUDY e il goal del centrocampista MATTHIAS.
Verso le 19.30, al Centro Sociale ASILO POLITICO, ci sono state le premiazioni una targa ricordo per tutti, offerta direttamente dalla UISP di Ancona e consegnata dal Presidente GIOVANNI BARONE.
Dopo il terzo tempo, la visione della video intervista a CARLO PETRINI, giocatore del Milan e del Torino che ha denunciato per primo il giro del calcio scommesse e al termine della stessa si è aperto un dibattito davanti ad oltre 300 persone.
Finito il dibattito cena e festa fino all’alba.
La mattina seguente, invece, il momento più interessante con 15 realtà che si sono incontrate per la prima volta e confrontate sulla tematica: “Un altro sport è necessario”.
Presenti Assata Shakur Ancona, San Precario Padova, Boxe Popolare Cosenza, Polisportiva antirazzista La Paz Parma, Upper Cup Alesandria, Balon Mundial Torino, Palestra popolare Valerio Verbano Roma, Palestra popolare Mustakkio Taranto, Equip popolar Napoli, rappresentante di 12 palestre popolari romane, La Paz Rimini, Polisportiva indipendente Vicenza, Palestra popolare Bologna, Primi della strada Terni, Hsl Bologna, Palestra rebelde Fabriano e rappresentante nazionale della uisp.
Dopo la presentazione delle realtà presenti, si è deciso di costituire una rete per affrontare insieme le lotte comuni; si procederà con una raccolta firme per sostenere la campagna del diritto di cittadinanza e facilitare il tesseramento degli atleti stranieri; non solo nel calcio ma anche negli altri sport.
Nei prossimi gironi uscirà un documento che verrà sottoscritto dalla Uisp nazionale e si cercherà di farlo espandere il più possibile.
Si è deciso di continuare la raccolta di firme in solidarietà alla Polisportiva Assata Shakur per riappropriarsi del nome anche nel campionato ufficiale della Figc.
Ad oggi le firme hanno superato 5000, ma si conta entro la fine del campionato di raccoglierne molte di più, anche grazie all’aiuto delle altre realtà italiane .

Independiente-Sovizzo Colle 0-2

Giovedì 12 Gennaio si è giocato il recupero della sesta giornata d'andata contro il Sovizzo Colle. Da buona squadra amatoriale le vacanze natalizie si sono fatte pesantemente sentire per i giocatori independienti. Non c'è molto da scrivere o raccontare, semplicemente non si è scesi in campo. La prestazione è stata inguardabile e non a causa della nebbia a tratti che scendeva sul campo. Il Sovizzo Colle ha sfruttato bene due occasioni e ha segnato due gol e dopo si è limitato a gestire il risultato. Speriamo nel girone di ritorno, anche se c'è molto da lavorare.